30
Aprile 2002
Mentre
a Porto Alegre, nell'ultimo incontro mondiale dell'alternativa
(febbraio 2002) il commercio equo e solidale è stato inscritto
nei primi punti del programma del politico, ovunque cresce in
modo eccellente il movimento del microcredito e tutte le attività
cooperative che fanno da corollario a questa impostazione "economica"
del lavoro solidale. Ed è da registrare un generale aumento
di interesse anche per il risparmio etico che ormai negli Usa
raccoglie addirittura il 20% del risparmio.
Da registrare anche la grande vittoria dei pensionati inglesi
che, facendo pressione sui gestori dei loro fondi di investimento
e pensionistici, hanno ottenuto dalla Glaxo l'abbassamento dei
prezzi dei medicinali salvavita in Africa. In Italia, mentre perfino
Umberto Eco proclama su Repubblica l'uso del boicottaggio degli
acquisti delle ditte che comprano pubblicità su Canale
5, stiamo assistendo a un lento ma inesorabile compattarsi di
Caes (assicurazione etica), Banca etica, Mag, Gruppi d'acquisto,
Acea (agenzia di stampa etica e ecologica), Re Nudo, Alcatraz
su grossi progetti come la creazione di una card-servizi etica,
contratti con broker di telefonia (per la contrattazione collettiva
e il monitoraggio dei costi telefonici), mutua etica, fondi pensione,
acquisti di merci e servizi.
Nel frattempo cresce anche il network più strettamente
legato ad Alcatraz: 5 Empori
Alcatraz sono già stati aperti e altri sono in via
d'apertura (saranno una dozzina a fine anno). Alcatraz è
riuscita poi a coagulare una quarantina di aziende che nell'insieme
offrono più di mille prodotti: dagli alimentari ai servizi
di grafica e internet, agli impianti di generazione elettrica
dal sole da 1000 kw, alle vernici ecologiche, ai claun, ai mobili
ecologici, ai vestiti ecologici e etici. Doppi vetri riduttori
di flusso per rubinetti da pochi euro, impianti di cogenerazione
con il gas di elettricità e calore da 2 milioni di euro,
servizi editoriali, quadri, scenografie e vacanze ecologiche.
Una proposta complessa e articolata che è disponibile
su commercioetico.it,
catalogo
delle merci dolci, catalogo
delle tecnologie ecologiche (ecologia subito! Prodotti per
il risparmio energetico e il rispetto dell'ambiente), interventi
per il risparmio idrico, catalogo
delle merci impossibili (arte, grafica, editoria).
E a questo punto possiamo mettere a disposizione del movimento
questo catalogo. La nostra idea è che associazioni, cooperative
che si occupano di disagio, gruppi di volontari e singoli possano
utilizzare questo variegato catalogo di servizi come uno strumento
per dare concretezza alle loro proposte ecologiche e trarne al
contempo fondi per autofinanziare la propria comunicazione e le
proprie iniziative.
Infatti, non ci siamo solo impegnati a fare piani di intervento
di risparmio energetico e a valutare tecnologie e imprese produttrici
da tutti i punti di vista ma pure a stringere accordi commerciali
di rappresentanza in modo tale che ora ogni associazione che desidera
connettersi può diventare promotrice delle tecnologie che
proponiamo e quindi incassare anche una percentuale come "segnalatrice".
Davanti all'oligopolio del petrolio e della chimica che bloccano
il diffondersi delle tecnologie ecologiche, limitarsi a fare propaganda
per le fonti rinnovabili di energia non basta. Bisogna diventare
noi stessi struttura di diffusione commerciale e appoggiare lo
sviluppo di reti di vendita e di installazione e manutenzione
senza le quali il diffondersi delle tecnologie ecologiche è
un'utopia.
E in questa direzione ci stiamo muovendo con ottimi risultati
organizzando incontri con architetti e ingegneri e corsi per idraulici
che vogliono imparare a installare caldaie ad alto rendimento
e pannelli solari.
Stiamo, quindi, cercando di entrare in contatto con il maggior
numero possibile di associazioni al fine di sviluppare questa
rete di azione concreta in senso ecologico.
Monsano,
il villaggio consociato
Anche
l'esperimento della consociazione di ormai 25 famiglie a Monsano
(Ancona) continua con successo (www.villaggiotelematico.it).
Cresce il numero di gruppi che prendono contatto con la Cooperativa
Monsano Informa perché interessati a sviluppare esperienze
analoghe e anche televisioni e giornali iniziano a interessarsi
al progetto. Da alcuni mesi la Cooperativa Monsano Informa fornisce
alla rete computer selezionati per il basso prezzo e la qualità
delle prestazioni.
Anche
i numeri sono impressionanti: 700 mila ingressi nei nostri
siti a marzo. 46mila abbonati a C@c@o della domenica, 20mila a
C@c@o quotidiano. 3000 acquirenti dei nostri cataloghi in un anno.
Comunque siamo in un momento molto delicato anche perché
i nostri mezzi finanziari si sono esauriti e i tempi di sviluppo
del progetto sono estremamente lenti.
Ad esempio, saremo costretti a istituire una forma di pagamento
dell'abbonamento al quotidiano perché, non trovando sponsor,
non riusciamo più a sostenere i costi di gestione dopo
2 anni di attività quotidiana completamente a nostro carico.
Altra incognita sono i tempi di propagazione della logica che
sta dietro alle nostre proposte.
Com'è ovvio incontriamo diffidenza, disinteresse o mancanza
di disponibilità. Sembra strano ma anche offrendo a grosse
aziende risparmi garantiti (nel caso della cogenerazione elettricità-calore
la garanzia è addirittura sotto forma di fideiussione bancaria)
incontriamo infinite resistenze.
È la logica del risparmio energetico ad essere troppo nuova
per l'Italia. Basti pensare che la proposta dei pannelli solari,
che ha avuto un costo di gestione di circa 15 mila euro e un investimento
di pubblicità sul nostro network di un valore di mercato
di 50 mila euro, ha dato un risultato (in termini di immagine)
enorme ma gli impianti realmente realizzati sono stati a oggi
solo 2 (dopo due mesi di campagna).
È vero che stiamo lavorando su progetti enormi e che all'orizzonte
si stagliano radiose installazioni per grandi insediamenti abitativi
ma, appunto, i tempi di simili operazioni non si misurano in settimane
ma in semestri. E questo per noi è certamente un grosso
problema, visto che le nostre casse ci costringono a ragionare
in termini di pagamenti mensili.
Comunque, finiti i soldi abbiamo ancora voglia di darci da fare.
Ora molto dipenderà dalla risposta che arriverà
alla domanda che abbiamo posto ai 20 mila abbonati di C@c@o quotidiano:
avete voglia che noi si continui su questa strada? Siete disposti
a sostenerci in questo momento pagando quello che fino ad oggi
avete avuto gratis?
È un passaggio da paura e certamente molti ci abbandoneranno
ma se un abbonato su 4 sarà disposto a assumersi il costo
di 20 euro all'anno e se mille saranno disposti ad abbonarsi all'area
riservata (controinformazione, inchieste, narrativa e giochi)
pagando 30 euro all'anno avremo reperito i mezzi non solo per
resistere (RESISTERE, RESISTERE, RESISTERE!) ma anche per sviluppare
un grande portale che offra servizi di connessione e scambio tra
i mille piccoli gruppi che compongono la galassia dell'alternativa
in Italia.
Oggi è arrivato un signore ad Alcatraz e mi ha messo in
mano una banconota da 20 euro dicendomi: "Spendili per fare
qualche cosa di buono". E non era uno che aveva l'aria di
aver soldi da buttar via. Mi ha fatto piacere. Forse in questi
anni abbiamo combinato qualche cosa di utile e forse riusciremo
a superare anche questa strettoia. A 20 euro per volta.