Internet
Salverà
Il
Mondo
di
Jacopo Fo
|
Il
nostro programma rivoluzionario
Detto
questo posso aggiungere che si tratta di individuare alcune azioni
essenziali per accelerare questo processo; non si tratta ovviamente
di costruire organizzazioni, nominare capi per la battaglia, fare
propaganda e simili ma di individuare quali servizi possano nascere
e determinare nuove opportunità che, come nel caso di Linux
e della banca dei poveri, determinino comportamenti vantaggiosi
e positivi prima impossibili.
La
mia visione di internet è quella di un'immensa prateria
selvaggia dove si possono costruire autostrade, ferrovie, stazioni,
villaggi cosicché si creino comunità economiche
e sociali che prosperino in pace gestendo autonomamente pezzi
del sistema.
Il
primo passo è quello di costruire una ferrovia etica che
colleghi tutti i siti che abbiano come obiettivo la condivisione
e la solidarietà umana.
Stiamo,
infatti, creando le pagine gialle dell'alternativa.
Per
essere citati non bisognerà pagare una lira ma solo ricambiare
ospitando uno spazio pubblicitario dell'iniziativa sul proprio
sito.
Vorremmo
censire tutte le energie disponibili: centri, gruppi, associazioni,
imprese dolci, etiche e solidali, servizi, professionalità.
il tutto correlato con le recensioni di ogni singolo utente e
mettere così le basi di un servizio complessivo di informatizzazione
delle relazioni, base per lo sviluppo di gruppi di relazione.
Lo
sviluppo di questa ferrovia informatica, di questa piazza virtuale
dove incontrarsi è incentivato dall'esistenza del Catalogo
delle Merci dolci a prezzi stracciati. Si tratta di uno strumento
concepito in modo aperto come contenitore dove chi è in
sintonia col discorso può esporre le proprie merci, garantendole
col proprio nome. Il catalogo pratica prezzi all'osso con un ricarico
unicamente tecnico, e già ora è in grado di vendere
con una maggiorazione sul prezzo di fabbrica del 25-35% (a secondo
delle quantità) comprese le spese per la consegna a domicilio
(che incide con la confezione dei colli per un 12-14%).
Se
il meccanismo crescesse si potrebbe arrivare a un'ulteriore limatura
del ricarico del 10%.
Una
seconda operazione consisterà nel consociare parte dei
siti presenti sulle pagine gialle alternative organizzando uno
scambio di banner che si pagherà offrendo a un'agenzia
specializzata che dovrà fisicamente rendere operativo lo
scambio e monitorarlo con data base particolarmente sofisticati
e costosi. Come pagamento le società commerciali chiedono
un banner a disposizione per ogni banner scambiato noi siamo riusciti
a ottenere 1 banner ogni 2 scambiati, dimostrando che anche in
questo campo è possibile ottimizzare i ricarichi.
Infine
quelli tra i siti che vorranno, potranno vendere collettivamente
la pubblicità, sempre tramite agenzie in libera concorrenza
tra loro, senza nessuna posizione monopolistica.
Alle
quotazioni più basse del mercato oggi un ingresso in un
sito di una persona che si gira 5 pagine può rendere 500
lire nette dalla percentuale dell'agenzia e degli sconti sui prezzi
di listino.
Nessun
sito medio però ha un giro sufficiente di visitatori per
mettersi sul mercato.
Noi
siamo riusciti a mettere insieme una trentina di siti che insieme
superano abbondantemente il milione di contatti (impressions),
che è la soglia minima per essere presi in considerazione
dal mercato.
E'
anche qui interessante notare che mentre un giornaletto alternativo
o una radio free sono poco competitive nel mercato pubblicitario
la situazione si rovescia su internet dove le persone interessate
all'etica, alla solidarietà, alla pace al benessere psicofisico
e all'ecologia rappresentano un target di prima classe per la
maggioranza degli inserzionisti pubblicitari. E scusate, ma far
concorrenza alla Fininvest sul terreno della raccolta pubblicitaria
mi fa godere da matti.
Anche
perché ovviamente siamo un po' carogne e ci permettiamo
di rifiutare tutte le pubblicità di prodotti scadenti e
di imprese che non dimostrano una sufficiente propensione etica.
Quindi, la pubblicità sui nostri territori è doppiamente
appetibile perché è una sorta di certificato di
garanzia.
Ovviamente
"sporcarsi le mani con la pubblicità" comporterà
rischi. Ma vale la pena di affrontarli perché ci daranno
la possibilità di vivere agiatamente gestendo una decina
di siti. E' come fare una tv che invece di essere un corpo unico
è costituita da migliaia di persone che vivono della propria
capacità creativa e di relazione.
Queste
persone potranno trasferirsi a vivere lontano dall'inquinamento
e dalla nevrosi urbana e costituire reali alternative al sistema
di vivere corrente creando villaggi ecologici, asili, scuole,
cliniche verdi, integrare il lavoro informatico con l'orto, i
massaggi, l'agriturismo, corsi di ogni tipo...
Già
oggi sono alcune migliaia le persone che vivono negli ecovillaggi
italiani ma se dovesse svilupparsi questo nuovo settore di lavoro
su internet sono certo che ci sarebbe una fuga di massa, oggi
sono solo i problemi economici l'elemento che trattiene decine
di migliaia di persone dal raggiungerci in collina.
Come
dicevo, se riuscissimo a coinvolgere in questo processo il 5%
della popolazione del pianeta avremmo già cambiato il mondo.
Oggi comanda lo 0,5% degli esseri umani, essi posseggono o controllano
più dell' 80% delle risorse del pianeta. Sono 30 milioni
di persone ricchissime che attraverso un complesso sistema di
relazioni, privilegi legali, regalie, violenze, tangenti e assistenzialismo
clientelare tengono in scacco il mondo. In Italia 300 mila super
ricchi hanno un patto di clientela con almeno 5 milioni di persone
tra dipendenti pubblici inetti, membri degli apparati politici
e sindacali incapaci, giornalisti prezzolati, settori della malavita
organizzata, falsi invalidi e piccoli truffatori che sguazzano
in un sistema legale che non punisce la truffa, incentiva i fallimenti
fraudolenti e galvanizza con una burocrazia ossessiva le tangenti.
Ma si tratta di una classe dirigente non omogenea, poco
coordinata, dilaniata da guerre intestine spietate. Non potrebbero
più nulla se 300 milioni di persone consociassero il loro
lavoro, il loro giocare e stare assieme e i propri consumi attraverso
il meccanismo dei gruppi di affinità.
Anche
perché internet rende realmente possibile la trasparenza
della pubblica amministrazione e una decina di pensionati scassacoglioni
possono benissimo monitorare il bilancio dello stato andando a
beccare con appositi software tutte le anomalie di costi, tempi
di lavoro ecc.
Cioé,
internet rende la democrazia diretta non più un sogno ma
qualche cosa di realmente praticabile.
Una
volta che 300 milioni di persone saranno in grado di condividere
informazioni, acquisti e consumi cooperando in ogni modo e contrastando
l'illegalità e la follia distruttiva dell'attuale classe
al potere (che sfrutta in ogni modo la propria posizione dominante
usando ogni sorta di artificio monopolistico) sarà solo
una questione di tempo il fatto che il resto dell'umanità
arrivi a condividere una coscienza sufficiente da farla entrare
nel meccanismo della condivisione.
Perché
si acceleri questo processo è importante lavorare sull'alfabetizzazione
informatica.
Non
pensiate che sia un caso se i manuali dei computer e dei programmi
sono fatti in modo che non ci si capisca un cazzo.
E'
il loro gioco, istintivamente cercano di limitare l'accesso a
tutte le nuove tecnologie. Lo capiscono anche loro che un computer
in mano a tutti è un'arma formidabile, uno strumento di
riscatto, indipendenza, autoformazione, autoemancipazione.
Si
sa che le donne che usano un computer sono pessime schiave del
sistema maschilista.
Il
risultato di questa politica è che oggi i computer sono
di gran lunga sottoutilizzati perché le persone non riescono
a capirne tutte le potenzialità e non ne usano più
del 10% della potenza.
Ecco
perché abbiamo iniziato a sviluppare corsi di informatica,
studiare nuove tecniche di insegnamento, un approccio più
diretto, programmi maggiormente friendly.
Entro
pochi mesi renderemo disponibile un nuovo software che renderà
chiunque in grado di gestirsi da solo un sito internet senza sapere
nulla di linguaggio HTML e mostruosità simili. Il cd sarà
correlato da un libretto e da un altro cd esplicativo e divertente.
Il nostro obiettivo è quello di portare un principiante
assoluto a farsi un sito in 4 ore.
Parallelamente
stiamo lavorando per informatizzare un gruppo di piccole aziende
agricole modenesi usando lo stesso approccio semplificato.
Se
il progetto dovesse decollare avremmo presto bisogno di consociare
un migliaio di aziende informatiche individuali che garantiscano
un'assistenza elementare almeno a parte di quei 10 milioni di
nuovi utenti di internet che si prevedono nei prossimi 10 anni
in Italia.
Insomma
la rivoluzione sta per iniziare, sarà senza spargimenti
di sangue, senza marce forzate e senza migliaia di anni di carcere
duro. Insorgere contro l'odiato sistema borghese sarà un
lavoro pulito, non inquinante e redditizio. Inoltre sarà
molto socializzante e divertente.
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