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Pessimismo Cosmico e Gnocca Globale

di Jacopo Fo

 

Ci sono informazioni che sanno tutti, che i giornali pubblicano regolarmente ma che non vengono mai messe una vicina all'altra. Facendolo si scoprirebbero aspetti del nostro mondo molto negativi e molto positivi. Si scoprirebbe che il mondo sta cambiando alla velocità della luce e che il futuro, se ci sarà, sarà meraviglioso. Questo breve saggio è scritto non per avvelenarti con altre cattive notizie ma per farti vedere come oggi ci sia realmente ala possibilità di iniziare a vivere su questo pianeta in modo degno. Succederà se un numero sufficiente di esseri umani farà alcune scelte banali, convenienti e piacevoli. Se questo non accadrà, entro 5 anni sarà messa in discussione la sopravvivenza stessa dell'umanità e passeremo alla storia come la prima specie animale che si è suicidata. Sui libri di storia degli scarafaggi saremo descritti come i più grandi coglioni della galassia. Ma io sono convinto che, dopo 6 millenni di guerre e violenze si sia arrivati a girare pagina.
Ho fede nell'umanità, nella sua immensa capacità di amare, sentire ragionare e lavorare. Sono convinto che la passione umana può spostare le montagne, e che sapremo nel prossimo secolo riparare i danni che l'inquinamento ha fatto al nostro dolce pianeta e che la violenza ha inciso nella nostra cultura. So di sembrare un pazzo e che è difficile credere che questo possa succedere.
D'altronde sarebbe stato preso per folle chiunque avesse predetto l'esplosione della ribellione mondiale del '68 o la caduta del Muro di Berlino solo trenta giorni prima che accadesse. Gli economisti i politologi e i sociologi non considerano mai il fatto che la storia si muove a balzi.
Per questo non spaventatevi se nelle prossime pagine vi fornirò alcune informazioni terribili sullo stato del pianeta e dell'umanità. Mi è necessario solo per mostrare come e perché è impossibile che un cambiamento straordinario avvenga nel breve periodo. Cercherò di farlo in modo estremamente sintetico e fornirò le indicazioni sui libri da leggere per chi voglia approfondire il discorso. Ma credo che nessuna idea sia abbastanza grande da non poter essere descritta in poche, semplici pagine. Anzi le idee più grandi occupano meno spazio. Ogni anno nel modo muoiono più persone di fame di quante ne siano morte nella seconda guerra mondiale. Le stime parlano di più di 60 milioni di persone. 3 miliardi di persone sono classificate come povere e un miliardo vive con meno di un dollare al giorno. 150 milioni sono gli schiavi e centinaia di milioni sono i bambini che vengono fatti prostituire. Solo in Usa le prostitute minorenni sono almeno 100 mila. La vita di un povero nei paesi industrializzati dura mediamente 10 anni di meno di quella di un ricco. La vita di un povero nei paesi del terzo mondo dura 30 anni di meno di quella di un ricco del primo mondo. Milioni di persone vivono sotto regimi dittatoriali, come la Cina, l'Indonesia, la Birmania, l'Arabia Saudita.
La condizione delle donne è in alcuni paesi tragica. Esse hanno nulla e tanto meno dei diritti. Un terzo delle donne del pianeta vengono picchiate dai mariti, una donna americana su 5 è stata violentata. A 20 milioni di donne nel mondo è stata amputata la clitoride, la ragione dichiarata di questa barbarie è che una donna che può godere di un rapporto sessuale è difficile da tenere sotto controllo. Orribile è poi la condizione di quelli che vengono bollati come diversi. Gli omosessuali vengono non solo maltrattati e discriminati in tutto il mondo ma spesso anche puniti duramente. In Arabia Saudita ricevono da 120 a 200 frustate. Ma raramente si tratta di omosessuali sauditi, più spesso vengono puniti in questo modo i lavoratori immigrati (nel 1996 furono 24 i filippini condannati a questa pena). Ogni anno scompaiono decine di specie animali e vegetali. Si estinguono perché interi microclimi del pianeta vengono cancellati. Il clima peggiora verticalmente, nonostante gli sforzi per negarlo compiuti da eroici climatologi. Il deserto avanza, si moltiplicano gli uragani e le inondazioni. L'inquinamento è la prima causa di morte nei paesi industrializzati, nonostante ancora qualcuno faccia finta che siano le sigarette a uccidere. Ma ormai le statistiche parlano chiaro: nelle zone meno inquinate dei paesi industrializzati si fuma quanto nelle grandi città ma la vita medi è più lunga di 3-5 anni. E mentre le auto vengono costruite sempre più veloci i morti per incidenti stradali sfiorano nel mondo il milione all'anno. Secondo il premio Nobel Rubbia nelle grandi città italiane ogni litro di carburante consumato provoca 1400 lire di spese mediche per malattie polmonari e per le assenze dal lavoro che esse provocano. Dalla fine della seconda guerra mondiale ci sono stati più di 22 milioni di morti in guerra e più di 40 milioni di profughi. Per chi può ancora credere che si faccia qualche cosa per porre un limite alle sofferenze, alla fame e alla guerra  ricorderò che per ogni dollaro speso dalle Nazioni Unite per missioni di pace 2000 dollari vengono spesi per la guerra nel mondo. Ora vorrei sgombrare il campo dall'idea che tutto questo sia casuale e inevitabile. Al contrario c'è un piccolo gruppo di persone che trae enormi benefici da tutto questo.
è un affare la fame che genera delinquenza: negli Usa ci sono 2 milioni di poliziotti privati, in Argentina il business della sicurezza fattura 9 milioni di dollari all'anno, i giubbotti antiproiettile per bambini vanno a ruba in Colombia e la Corrections Corporation che gestisce carceri private in Usa ha visto moltiplicarsi il valore delle sue azioni di 70 volte in 14 anni.
La povertà nel terzo mondo è un affare per le multinazionali che pagano meno di un dollaro per 12 ore di lavoro. Ed è un affare la corruzione internazionale, che permette ai paesi ricchi di scaricare rifiuti tossici nei paesi poveri. è un affare la corruzione nei paesi ricchi che permette ai gruppi più potenti di battere i concorrenti. In alcuni paesi come gli Usa la corruzione politica è addirittura legale. A Washington lavorano più di 10 mila professionisti che si dedicano all'attività di lobbing, cioè a pagare i senatori e i deputati affinché facciano scelte convenienti per i loro clienti. Nel '97 il Center for Responsive Politics stimò, con un calcolo molto parziale, che i politici Usa incassassero dalle aziende 1 miliardo e 200 milioni di dollari all'anno. In cima ai donatori le aziende farmaceutiche, la Camera di Commercio, le industrie del tabacco e quelle automobilistiche.
Ma la grande novità degli ultimi decenni è che chi ha il denaro non ha più bisogno di fare nulla per arricchirsi ancora di più. Il vero affare non è più produrre merci e venderle ma speculare sul denaro che si possiede.
Ogni giorno lo scambio di denaro nel mondo raggiunge i 2mila miliardi di dollari. Ma per ogni 100 dollari spesi solo 2 riguardano merci reali vendute, gli altri 98 sono spesi in azioni, titoli e valute. Nel 1995 in Giappone solo 3 degli uomini più ricchi dovevano la loro fortuna all'economia reale. Gli altri si erano arricchiti speculando. Oggi il 20% dell'umanità che possiede di più è 90 volte più ricco del 20% che possiede di meno. Secondo il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo dieci persone, i dieci potenti più potenti del pianeta possiedono una ricchezza equivalente al valore della produzione totale di 50 paesi, e 447 multimiliardari assommano una fortuna superiore alle entrate annuali di mezza umanità, 3 miliardi di persone. Il valore della produzione della General Motors e della Ford supera ampiamente quello di tutta l'Africa nera.
Come può un gruppo così piccolo di persone dominare il mondo? Se la sofferenza umana fosse colpa di un piccolo gruppo di criminali sarebbe facile estirparla. Ma la verità è che il sistema è basato sulla complicità di larghi strati della popolazione e anche l'usuraio pezzente del Bangladesh, che presta un dollaro a 50 donne che la sera gli pagheranno un interesse del 10%, fruttandogli un guadagno miserabile di 5 dollari, è convinto che il sistema dominante sia per lui un buon affare.
E la donna europea si sente fortunata perché i mass media non le nascondono che una donna gravida africana ha 100 volte più probabilità di morire di una europea. E si sente privilegiato il disoccupato bianco statunitense, che vive di espedienti, perché sa che ha la metà delle probabilità di un nero di finire in prigione. Il potere d'acquisto del denaro dei lavoratori dei paesi industrializzati è cresciuto di 20 volte negli ultimi 30 anni. Il mercato offre sempre nuovi gadget che costano sempre meno ore di lavoro. Un operaio nel primo mondo guadagna dalle 3 alle 20 volte di più di un operaio del  terzo mondo, lavora molto meno ed è 100 volte più protetto dalle malattie, dalla criminalità e dalle ingiustizie. Nessuno sputa nel piatto dove mangia e per questo è enorme il numero di persone che vengono assunte dallo stato. In Italia sono 5 milioni i dipendenti pubblici. Ma questo complesso sistema di complicità, basato su impunità, bustarelle e livelli progressivi di ingiustizia e di clienteralismo sta mostrando la corda. La qualità della vita non è soddisfacente e il modello incentrato sul consumismo non soddisfa più buona parte dell'umanità. La gente non regge. La disperazione cresce. In Giappone ogni anno muoiono 10mila persone stroncate dal super lavoro. In Usa ogni anno vengono spesi 1000 milioni di dollari in droghe e si consumano parecchie centinaia di milioni di confezioni di antidepressivi, Prozac e simili. Per non parlare dell' uso dell'alcool che ogni anno solo in Italia uccide più di 20 mila persone, quasi 20 volte le morti provocate dalle overdose di eroina. Aumentano il numero dei suicidi e delle persone che nei paesi ricchi vengono classificate come pazze, asociali, emarginate e vengono assistite dalle strutture sanitarie e sociali.
E fino a qui le cattive notizie. Passiamo alle buone.
Negli ultimi 50 anni si è moltiplicata almeno per mille volte la produzione di cultura e di informazione nel pianeta. E quasi tutti i mezzi di informazione hanno riportato l'allarme sulla situazione dell'umanità. La stessa Hollywood, legata a doppio filo al potere, non è riuscita a evitare di produrre centinaia di film sulla corruzione dei servizi segreti, della polizia, dei politici, e sulla malvagità delle multinazionali. Tanto che in tutti sondaggi che vengono fatti non risulta mai che più di un cittadino su dieci creda che non esista un pericolo di inquinamento, la corruzione dei politici, dei giudici e dei poliziotti e la connivenza tra il traffico di droga e di armi e il potere.
Oggi come mai è totale la sfiducia in chi ci governa, nelle sue qualità morali e nelle sue capacità. E ormai quasi la metà della popolazione dei paesi ricchi rinuncia a votare perché sa che non serve a niente. Ma non si può parlare di disimpegno visto che negli ultimi 20 anni c'è stato un aumento esponenziale delle persone che dedicano gratuitamente parte del loro tempo libero a prestare lavoro volontario (in Italia sono stati stimati essere almeno 4 milioni) o versano una parte del loro reddito annuo a associazioni che si occupano dell'assistenza ai diseredati. Quello che negli anni 70 era un torrentello è diventato un fiume in piena. La solidarietà muove un esercito di volontari che in tutto il mondo compiono ogni giorno un lavoro instancabile e pieno di amore e fantasia. Sono centinaia di migliaia le persone che hanno lasciato lavori super pagati per investire tutto il loro tempo e le loro ricchezze in orfanotrofi, ospedali, iniziative di soccorso e di aiuto allo sviluppo delle potenzialità umane. Il volontariato, il commercio equo e solidale, le Banche per lo scambio del tempo e i gruppi che praticano il baratto, gli eco villaggi, il movimento delle cooperative di base ha oggi un fatturato nell'ordine di miliardi di dollari e è in continua espansione. In Africa le cooperative dei contadini poveri sono riuscite a bloccare la desertificazione e far rinascere l'economia di intere regioni riuscendo con tecnologie povere là dove avevano fallito i progetti faraonici dell'Onu. Le banche dei poveri (vedi Yunus, Il banchiere dei poveri, Feltrinelli) assistono oggi nel mondo 20 milioni di persone, quasi tutte donne, strappandole dalla morsa dell'usura e della povertà. Questi banchieri buoni prevedono di raggiungere 100 milioni di persone entro il 2005. Una di queste banche, di proprietà delle donne che prendono denaro in prestito, la Grameen Bank, del Bangladesh, è la proprietaria della più grande rete di telefonia cellulare del paese, con 36 mila donne munite di cellulare e pannello solare per ricaricarlo. Vendono il servizio telefonico ai più poveri del paese semplificando in modo enorme la loro vita personale e il loro rapporto con la burocrazia dello stato. Danno la possibilità alle microimprese dei villaggi di crescere.  Vendono gli scatti telefonici a 17 lire al minuto nelle ore di punta. In Sud America il movimento dei micro orti biologici ha liberato dalla miseria centinaia di migliaia di famiglie delle favelas. Questo movimento solidale e pacifico sta creando nuovi valori e nuovi modi di intendere la vita. Da quando i Beatles andarono in India e restarono incantati da un maestro di Yoga, da quando i preti operai cattolici iniziarono a ribellarsi alla chiesa dei ricchi, è in corso una grande rivoluzione culturale e spirituale. Milioni di persone hanno riscoperto il senso della fede o della ricerca di se, il valore dello scambio gratuito di abbracci, ascolto, massaggi, e in generale di condivisione dell'amore, dell'amicizia del ridere e della festa..
Milioni di persone hanno abbandonato le grandi città per vivere in campagna, spesso in modo comunitario, comunque intendendo in maniera diversa il rapporto con gli altri e il senso di appartenenza all'umanità. L'esplosione della new age, del movimento ecologista, dei consumi biologi, il rinnovamento del cristianesimo, del buddismo, dell'Induismo e della visione coranica sono solo alcuni elementi di questo processo rigeneratore delle coscienze. L'umanità ha iniziato a guardasi, a cercare di capirsi, a trovare nuovi modi per diventare cosciente di se e crescere. La convinzione che soggiace a tutto questo cambiamento è che le potenzialità dell'umanità siano molto al di sopra di quelle espresse fin'ora e che l'esperienza umana possa racchiudere un senso e una possibilità di soddisfazione ben più grandi di quanto si sia fin'ora potuto vedere. Questo enorme movimento che punta alla solidarietà, alla collaborazione, alla celebrazione della vita, coinvolge ormai almeno il 10% della popolazione mondiale: 600 milioni di persone. Non siamo più uno sparuto gruppo di sognatori. Stiamo spostando le montagne. Stiamo dimostrando che si può cambiare il modo di vivere e di produrre e che esiste un modo di vivere più umano e più soddisfacente da tutti i punti di vista. E i risultati si vedono. Dal 1960 ad oggi tutti gli indicatori di benessere sono in miglioramento. So che qualcuno avrà difficoltà a crederci. Il sistema vigente si basa la sua forza sulla diffusione dell'idea che nulla possa cambiare e che tutto peggiori.
Il sistema tiene la gente incatenata alla certezza che tutto peggiora e che solo l'individualismo più sfrenato può impedirti di seguire la grande massa nel suo crollo inarrestabile verso la miseria e l'aberrazione. La paura è il cemento del sistema. La paura ti porta istericamente alla ricerca della tua salvezza personale e ti consiglia di allearti col più forte e il più spietato. Sicuramente avrete difficoltà a credere che negli Usa la criminalità è in diminuzione. Ma è così. E anche se la distanza tra i più ricchi e i più poveri è in aumento, le condizioni dei più poveri del pianeta migliorano con
incredibile rapidità. Negli anni '60 un quarto dell'umanità viveva in paesi dove gli indicatori di povertà erano al massimo. Il livello dei salari minimi, dell'analfabetismo, della mortalità infantile, della disponibilità di acqua potabile, la durata della vita umana, era spaventoso. Oggi, in questa fascia di paesi più poveri, non c'è più nessuna nazione. Solo alcune regioni circoscritte vivono ancora questi livelli di miseria. Uno schiaffo in faccia a chi da sempre sostiene che non si può fare nulla per cambiare la situazione.
Oggi anche nel terzo mondo la durata della vita media è in aumento, diminuiscono i morti per fame e la curva demografica ha smesso di impennarsi e sta lentamente stabilizzandosi. Tutte le previsioni sull'esplosione demografica sono state smentite e anzi si inizia a sperare che in 20 anni si possa arrivare alla crescita zero. In quasi tutto il mondo le donne hanno conquistato il diritto di voto e anche se le donne guadagnano ancora, mediamente, la metà degli uomini (a parità di lavoro) diminuiscono progressivamente gli spazi di lavoro e i posti di responsabilità preclusi alle donne. contemporaneamente aumenta il loro peso sociale e la capacità organizzativa. Non c'è posto al mondo dove le donne non abbiano iniziato a organizzarsi per difendere i propri diritti. Grandi passi avanti sono stati fatti anche nella protezione dei minori. I bambini sono ancora sfruttati e violentati in tutto il mondo e quelli senza casa sono spesso uccisi senza pietà da squadroni della morte pagati dai commercianti. D'altronde tutti i paesi del mondo hanno firmato trattati internazionali in difesa dei minori e leggi che puniscono lo sfruttamento della prostituzione e del lavoro infantili. Leggi non rispettate, certo, ma comunque leggi che ci sono e costituiscono un inizio. Fino a pochi anni fa il turismo pedofilo era considerato normale. Oggi molti stati industrializzati hanno approvato leggi che riconoscono come punibili pesantemente anche i reati sessuali commessi all'estero. E neppure le multinazionali possono continuare a considerare lo sfruttamento del lavoro minorile come un affare senza controindicazioni. La Nike e la Reebok hanno pagato un enorme costo di immagine e di valore azionario a causa delle campagne etiche scatenate contro di loro. La Monsanto è crollata in borsa perché le sue scelte di manipolazione genetica non sono piaciute agli investitori.
La caccia alle balene e a molti altri animali selvatici è stata bloccata, enormi aree del pianeta sono diventate parchi naturali protetti, molte specie 30 anni fa in via d'estinzione godono oggi di ottima salute. Il livello dell'inquinamento prodotto dalle auto e dall'industria non è più in crescita e anzi ci sono segni di miglioramento della situazione,almeno in alcuni campi. Certamente l'aria di Milano, Londra e New York è decisamente migliore di quanto fosse 15 anni fa. Sono ormai centinaia di migliaia gli automezzi elettrici e a carburante vegetale in circolazione nel mondo. Il riciclaggio, la produzione di elettricità con il vento, il sole e le maree è ormai una realtà non trascurabile.
Le centrali nucleari sono in via di smantellamento in tutto il mondo. Il nucleare come fonte di energia è un'idea che appartiene ormai al passato (e grazie agli ecologisti l'Italia è uscita in tempo da questa scelta risparmiando così migliaia di miliardi). Il numero di testate nucleari pronte essere lanciate sul nemico è più che dimezzato. Certo ce n'è ancora abbastanza per distruggere il pianeta 2 volte, ma è già un primo passo. In tutto il mondo, per la prima volta, gruppi di giudici coraggiosi sono riusciti a incriminare e spesso condannare governanti e dirigenti di multinazionali.
Per la prima volta i componenti dell'aristocrazia finanziaria hanno varcato i cancelli delle prigioni, non spinti dalla folla urlante ma trascinati in manette dai loro stessi poliziotti. La vera democrazia è dovunque ancora un miraggio ma il numero delle dittature totali è in netta diminuzione. Il movimento per il rispetto dei diritti umani sta ottenendo risultati concreti nel tentativo di arginare l'uso della tortura, della detenzione abusiva e le condizioni disumane di detenzione e la pratica della pena di morte. Non c'è paese dove non ci siano piccoli gruppi  impegnati  nella raccolta di prove sui crimini contro i diritti umani e l' opinione pubblica mondiale impone alle grandi potenze di fare almeno finta di pretendere il rispetto di questi diritti elementari dai loro partner commerciali.
Il razzismo è ancora una piaga terribile e il 40% dei bianchi pensa che gli altri popoli siano inferiori. Però non esistono più regimi nei quali si pratica l'apartheid come si faceva ancora negli anni 60 negli Usa e negli anni 80 in Sud Africa. In tutto il mondo non esistono più scuole, autobus, treni, gabinetti, professioni, attività commerciali, quartieri e ospedali che per legge siano riservati ai soli bianchi. L'esperienza di questi ultimi 30 anni dimostra che si può fare moltissimo e lo stiamo facendo ogni giorno. Questo fatto bisogna farlo conoscere! La gente deve sapere che stiamo ottenendo risultati enormi. Bisogna rilanciare la fiducia nelle infinite potenzialità dell'umanità, seppellire il pessimismo nichilista di chi pensa di salvarsi accumulando titoli di proprietà e per fare questo è disposto a distruggere il pianeta. La loro scelta era folle 30 anni fa ma oggi lo è mille volte di più. Grazie al lavoro di molti scienziati e ricercatori, spesso osteggiati e derisi dal potere, oggi l'umanità possiede tutte le tecnologie che permettono di produrre senza inquinare. La plastica ricavata dal mais, biodegradabile al 100% esiste e ha costi contenuti. Esiste il motore a idrogeno, pannelli solari che raccolgono più del 30% dell'energia che ricevono, vetri che producono elettricità, carburanti vegetali, sistemi per recuperare le aree desertificate, per coltivare in modo vantaggioso senza concimi chimici, diserbanti, antiparassitari ecc. Non c'è più nulla che non si possa produrre in modo ecologico.  30 anni fa l'alternativa era tra inquinare e continuare a sviluppare l'economia e non inquinare ma fermare lo sviluppo. Oggi l'alternativa è tra continuare a inquinare imponendo alla collettività costi ecologici disastrosi o rilanciare lo sviluppo e la produzione sulla base del rispetto dell'ambiente, della salute dei cittadini e di un sistema di sviluppo sostenibili. 30 anni fa inquinare era, almeno da un certo punto di vista, conveniente. Oggi è solo stupido. E anche in questo caso la nostra speranza di cambiamento non è solo un sogno. 20 anni di impegno ecologico hanno già mostrato la loro capacità di incidere sulle scelte del sistema e modificare vistosamente lo stato delle cose. Le lotte dei consumatori sono riuscite a imporre un maggiore controllo sui cibi, un limite dell'inquinamento e una sensibilizzazione che ha portato a praticare scelte alimentari più  responsabili, con un progressivo diminuire dei consumi di carne (che fa male e ha un costo ambientale altissimo) in favore di frutta e verdura. Questi fatti, uniti alla maggiore attenzione generale all'equilibrio psicofisico hanno fatto si che negli Stati Uniti siano in netta diminuzione, da 10 anni, i casi di tumore e questo nonostante le capacità diagnostiche siano enormemente più potenti. Il che non vuol dire che tutto sia risolto, visto che aumentano altre patologie come asma, allergie, depressione, crollo del sistema immunitario. Oggi, in Usa dopo un secolo di allungamento ininterrotto delle aspettative di vita, si è arrivati a un punto di stallo. Negli ultimi decenni ogni 4 anni l'aspettativa di vita aumentava di un anno.. Oggi, secondo le ultime statistiche questo incremento positivo sta rallentando e forse si è fermato. è un segnale per un verso allarmante per un altro confortante. La lotta degli ecologisti ha ridotto, almeno nel cuore dell'impero, gli  avvelenamenti più aggressivi (diminuiscono i tumori) ma nel suo complesso il sistema di vita Usa non è più in grado di offrire un ininterrotto accrescersi dei benefici e inizia a mostrare di essere arrivato a un punto di saldo negativo tra processo di sviluppo scientifico-medico e costi sociali-ambientali. Per un secolo, nonostante tutti gli orrori del sistema, la vita umana ha continuato a allungarsi, ora quegli stessi orrori iniziano a presentare un conto disastroso. L'attuale sistema di vita non conviene più. Ce lo dicono freddamente le statistiche. Possiamo essere ottimisti, nessuno compra le auto che si rompono. Ecco che, mettendo in fila tutti gli elementi fino a qui citati possiamo renderci conto che esiste la necessità di cambiare il sistema col quale le nostre vite sono organizzate, è tecnologicamente possibile e economicamente conveniente farlo e ci sono gli esseri umani che hanno capito questo e che si stanno già impegnando a farlo, ogni giorno, ovunque, con tutto l'amore e l'intelligenza di cui sono capaci.
È indispensabile che questa idea e la fiducia che può generare si espandano. In questo momento la follia distruttiva e inquinante dei 447 uomini più ricchi del mondo sta diventando oltre modo pericolosa. Chiusi nelle loro torri d'oro, convinti che nessuno li ami e che tutti vogliano soltanto il loro denaro, si fidano solo dei loro gadget elettronici e sono convinti che riusciranno a procurarsi ossigeno, cibo pulito e giovani compagni per i loro giochi sessuali anche se metà del mondo arrivasse a essere inabitabile e tre quarti dell'umanità dovessero essere cancellati. Dall'altezza della loro ricchezza considerano un'eventualità del genere meno infausta degli incubi che popolano i loro sogni, dove masse di diseredati , rosi dalla follia e dalla sifilide, si precipitano nelle borse di tutto il mondo divorando gli hard disk dove sono incisi i titoli di proprietà che costituiscono la loro smisurata ricchezza. Sarà possibile fermarli. Sì. E nelle prossime pagine cercherò di spiegare come.
Riassumendo posso anticipare che possiamo contare sul sincero desiderio di pace, amore e prosperità di 600 milioni di persone. Serve che questo gruppo umano si renda conto che possiede una fantastica forza per ora ancora inutilizzata: il proprio potere d'acquisto. Se essi consociassero i propri acquisti usandoli come arma di ricatto contro i signori della terra questo avrebbe effetti meravigliosi. E oggi questo è possibile concretamente perché internet e i computer hanno messo a nostra disposizione un potenziale di comunicazione, di contatto e di collaborazione che in nessun momento della storia umana era solo lontanamente immaginabile.
Ecco perché internet salverà il mondo.

SEGUE con Internet Salverà Il Mondo

 

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