Premessa
Basta spostare di un capello il punto di vista per rendersi conto
che il nostro modo di vita è improntato sullo spreco delle
risorse. Uno spreco che ha le sue basi nel modo nel quale spendiamo
i nostri soldi. Tutto il nostro impegno è incentrato sul
lavoro che produce il denaro che ci serve per vivere. Ci occupiamo
pochissimo di come spendiamo questi soldi. La nostra idea di un
Comune moderno è quella di una comunità che si riunisce
per amministrarsi. Idealmente una grande famiglia.
Ora se guardiamo il nostro modo di spendere i soldi individualmente
ci accorgiamo subito che non è conveniente. Molti nostri
concittadini già lo sanno e qua e là fioriscono idee
per razionalizzare la spesa.
C'è chi compra insieme ad altri un quarto di vitello pagando
molto meno ogni bistecca e c'è chi si associa per comprare
il vino a damigiane. Ci sono agricoltori che si danno una mano nel
lavoro dei campi e gruppi di amici che affittano assieme una casa
per le vacanze, o che fanno a turno per badare ai figli. O chi da
una mano alla vicina malata e sa che, alla prima occasione, verrà
ricambiato. E c'è chi si mette insieme ad altri per organizzare
una festa, uno spettacolo o una gita.
Queste
piccole solidarietà e collaborazioni sono un elemento essenziale
del nostro essere un paese dove la vita è più tranquilla
e ordinata che altrove. Sono una chiave essenziale del nostro benessere.
Che cosa succederebbe se questo mettere insieme interessi comuni
fosse esteso e organizzato? 2700 persone, 800 famiglie creano un
giro di affari enorme. Sono tonnellate di pasta, olio, formaggi,
carne, vino, centinaia di hi-fi, computer, televisori, conti in
banca, assicurazioni. Quante centinaia di milioni si potrebbero
risparmiare consociando tutti questi acquisti?
Certamente è possibile andare dai produttori di tutte queste
merci e servizi e chiedere quanto ci farebbero di sconto se comprassimo
tutti insieme da loro. Forse non si potrà consociare tutto
il volume di acquisti perché la scelta di certi acquisti
è troppo individuale e frammentaria. Ma anche se raggiungessimo
la consociazione dell'acquisto di solo la metà delle merci
otterremo un risparmio formidabile.
Quanto
costano le merci che compriamo
Il punto cruciale del nostro sistema economico è la distribuzione
delle merci. Una mela viene pagata 100 lire sul campo, viene trasportata
ai mercati ortofrutticoli, smistata ai mercati locali e poi arriva
ai negozianti. In ogni passaggio il suo prezzo aumenta. Più
passaggi di mano ci sono, più gente ci deve vivere sopra
e più la mela costa. È abbastanza difficile determinare
quanto noi paghiamo di più i prodotti rispetto al loro costo
"alla fonte".
Certamente una percentuale di questi aumenti è inevitabile,
dovuta ai trasporti e al lavoro di contabilizzazione e organizzazione
di questo movimento di prodotti. Ma c'è una parte di questi
costi che sono soltanto assurdi.
Diciamo che consociando i consumi si potrebbero acquistare prodotti
con sconti che vanno dal 20% per auto e computer, al 30-40% per
elettrodomestici, tv, hi-fi, cibi di qualità, vino, olio,
alcolici, al 50% per biancheria, vestiti e mobili, all'80% per i
vestiti di lusso e i prodotti di bellezza.
Un paio di jeans costa alla fonte intorno alle 25.000 lire. Perché
pagarlo 80.000 o più? Ma forse tu vuoi un pantalone firmato?
Va bene, puoi avere un capo da 1 milione per 100 mila lire. Dove?
In uno di quei negozi che ti svendono i campionari e le collezioni
delle sfilate. Organizziamo un pullman e ci andiamo. Quando ci vedono
arrivare in 50 gli crollano i prezzi di un altro 20% e in più
hai la soddisfazione di fare la spesa gomito a gomito con Raffaella
Carrà.
Tocca
togliersi dalla testa che il risparmio sia una cosa un po' da poveracci.
Risparmiare è solo un comportamento intelligente. Una vita
di qualità migliore a metà prezzo. Ma non è
solo negli acquisti diretti che si possono risparmiare un sacco
di soldi. Una grossa voce dei nostri bilanci familiari se ne va
per la banca, l'assicurazione, le vacanze e a volte anche incidenti
e contrattempi ti fanno perdere tempo e denaro. E a chi non è
successo di pagare per anni l'assicurazione perché vuole
dormire sogni tranquilli e poi ti succede un disastro e ti accorgi
che l'assicurazione non ti paga perché c'era una scritta
in piccolino in fondo al foglio che tu non avevi visto e che ti
ha fregato?
Ecco, quanto varrebbe per te una polizza di assicurazione che non
è scritta apposta per fregare l'assicurato? Saresti disposto
a pagarla il 20% di più? Consociando i cittadini di Monsano
puoi avere un'assicurazione così risparmiando il 20% e anche
più sul costo di una normale assicurazione. Com'è
possibile?
Esiste
in Italia la Cooperativa Caes,
un gruppo etico cattolico che per statuto non può guadagnare
su quel che fa (queste cooperative vengono chiamate "no profit",
cioè "senza profitto"), che si occupa di riscrivere i contratti
a favore degli assicurati e poi li offre a grandi assicurazioni
pretendendo tagli ai costi. E loro accettano perché pur di
soffiare 100 assicurati alla concorrenza sono disposti persino a
comportarsi in modo civile. E se sei un autista prudente il prezzo
della tua assicurazione auto può crollare fino al 50%.
Quanto ti dà di interessi la tua banca? Il 2%? Consociandoti
puoi ottenere 1 punto meno del tasso Ribov, puoi anche tagliare
drasticamente le spese del tuo conto in banca, il costo di assegni
e versamenti. E puoi anche qui un contratto senza tutte quelle mezze
furbate con la quale la banca ti toglie sempre un po' di soldi senza
che tu te ne accorga, tipo contarti gli interessi passivi tutti
i mesi e quelli attivi solo una volta all'anno.
Vorresti
essere sicuro di quello che mangi, vorresti che istituti di certificazione
indipendenti verificassero che dentro quello che mangi non c'è
niente di strano? Sei interessato ai cibi biologici ma ti sembra
assurdo pagarli il doppio degli altri cibi? Puoi comprarli a meno
dei cibi trattati chimicamente e ottenere garanzia certe sulla loro
provenienza. Il trucco è sempre lo stesso: consociarsi per
avere il meglio a un prezzo decisamente inferiore della qualità
medio bassa alla quale il mercato ci ha abituati. E lo stesso discorso
possiamo farlo per molti altre voci dei nostri consumi.
Le
agenzie di viaggio.
Ad esempio: puoi volare da Ancona a Londra (andata e ritorno) con
60.000 lire se sei uno studente, non molto di più se sei
un adulto disposto a scegliere il giorno della partenza in modo
un po' elastico. Un biglietto aereo per l'America può costare
4 milioni, ma anche 300 mila lire. E inoltre puoi avere a metà
prezzo anche la camera d'albergo essendo però sicuro che
poi non ti mandano a dormire coi topi e che sull'aereo non devi
pedalare per tenerlo su perché l'orso ammaestrato che forniva
la forza motrice al motore è morto di denutrizione.
Il
trucco è sempre lo stesso: consociare i propri acquisti.
Per farlo non c'è nessuna difficoltà, nessuno svantaggio.
Non è che se consoci il tuo conto in banca poi tutto il paese
ti può guardare nelle tasche. Il rapporto con la banca è
altrettanto individuale e segreto di quanto lo sia adesso. Vengono
contrattate però, collettivamente, le paroline scritte sul
contratto che firmi con la banca e se hai un problema con la banca,
quando vai a parlare col direttore, sai che dietro di te siamo in
50 a far sentire il nostro peso.
Non
affrontare la vita da soli, collaborare, mettersi insieme. In fondo
è il trucco che ha reso grande la Massoneria, solo che quando
si consociano i potenti per avere ancora più potere è
una cosa squallida, quando si consociano i cittadini è la
democrazia. La democrazia dei consumi è altrettanto importante
di quella politica. Anche perché i voti non si mangiano,
le salsicce si.
La
nostra domanda è: vuoi consociare con noi, cittadini di Monsano,
almeno qualcuno dei tuoi consumi e dei tuoi acquisti? Se la risposta
è sì puoi passare a leggere la seconda parte di questo
articolo. Cosa si può fare concretamente, subito. Ci siamo
guardati un po' in giro e ci siamo resi conto che una serie di risparmi
si possono ottenere da subito in modo semplicissimo.
Carburante migliore non inquinante a 200 lire meno del gasolio?
Hai una macchina o un riscaldamento che vanno a gasolio? Con una
spesa di 230.000 lire circa nei modelli vecchi, nulla nella maggioranza
di quelli nuovi, puoi far andare il motore o il bruciatore a olio
di colza. Risparmierai anche di manutenzione e consumi perché
l'olio di colza ha il doppio di ventaglio di fuoco e non lascia
residui e impurità. Fra breve il comune, in collaborazione
con alcuni cittadini, impianterà il primo distributore di
questo carburante che oltretutto è ecologico, non è
infiammabile, non emana sostanze tossiche, è biologico e
non contribuisce all'aumento dell'anidride carbonica nell'atmosfera,
non aumenta il buco dell'ozono ed è un prodotto nazionale
che non crea uno squilibrio nei pagamenti con l'estero.
Magari trovi anche fastidioso quando le petroliere si spaccano e
tutti i pinguini e i cormorani sono coperti di petrolio, milioni
di pesci muoiono o restano avvelenati, che poi magari ti finiscono
nel piatto... Con l'olio di colza non c'è neanche questo
rischio; se anche se ne dovesse importare dall'estero e una nave
si rovesciasse vorrebbe dire che abbiamo dato da mangiare ai pesci.
Infatti l'olio di colza è commestibile e innocuo. In mare
quel che non viene mangiato si scioglie senza far danni.
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