Puoi acquistare tutti i libri di Jacopo qui

Torna all'indice dei libri

DVD La Vera storia del mondo

DVD Corso di Yoga Demenziale

Iscriviti a Cacao buone notizie

Il blog di Jacopo Fo

I video di Jacopo

Gli articoli di Jacopo per il Cacao della domenica

Gruppo d'acquisto di pannelli fotovoltaici

Gruppo d'acquisto energia rinnovabile

Altri gruppi d'acquisto ecologici

Libera Università di Alcatraz

I corsi sulle ecotecnologie organizzati da Alcatraz

Consultazione rapida dei nostri siti

www.sessosublime.it
www.clinicaverde.it
www.commercioetico.it
www.energiaarcobaleno.it
www.amoreamore.it
www.cacaonline.it
www.alcatraz.it
www.networketico.com
www.francarame.it
www.dariofo.it
www.mariopirovano.it
www.eleonoraalbanese.it
www.atlantide.tv
www.comicoterapia.it
www.jacopofo.com
www.mercidolci.it
www.stradaalternativa.com

SCHIAVE RIBELLI

Africa il continente dimenticato

Eva era nera

Segue da pag.1

Comincia nella Rift Valley la storia dei nostri, personali, antenati.
È, prima di tutto, la storia di una scimmia molto pacifica che andò a vivere in riva al mare. Lì si sollevò sulle zampe posteriori e su quelle gambe fece molta strada. Di questa scimmia sappiamo che doveva essere simile agli attuali Bonobo, una scimmia molto simile allo scimpanzé.
I Bonobo sono molto più simili a noi, geneticamente, di tutti gli altri scimmioni. Sono i nostri più stretti parenti. Alcune tribù africane li considerano addirittura "umani".

Non sono semplicemente pacifici, sono dei veri maniaci della pace, tanto che se nasce un contrasto subito si mettono a fare sesso per sciogliere la tensione. Omosessuale o eterosessuale non importa. E se due gruppi di Bonobo si incontrano vicino a un albero carico di frutta invece di contenderselo fanno un'orgia e poi si dividono amorevolmente i frutti.

I maschi non sono aggressivi e si occupano dei piccoli quasi come le madri. Vivono a lungo e mantengono i caratteri somatici degli adolescenti. Tanto che per lungo tempo non furono identificati come gruppo a sé stante ma scambiati per giovani scimpanzé.

Quando la nostra antenata scimmia cominciò a chiamarsi Homo Sapiens era già come noi, o meglio, era quello che siamo ora noi (perché geneticamente identico). Se potessimo prendere un Homo Sapiens di 100.000 anni fa e trasportarlo nel futuro potrebbe fare il rappresentante o l'avvocato e nessuno penserebbe mai di rinchiuderlo in uno zoo. E questo nostro antenato ha una particolarità: è nero.
Vi era un tempo nel quale eravamo tutti neri. Gli africani lo sanno e molti di loro hanno paura che l'episodio possa ripetersi.
I Bambara e i Kikuyu, ad esempio, non fanno sesso durante il giorno nel timore che il bambino, come un rullino esposto al sole, possa nascere tutto bianco. E chissà perché, nonostante la consolidata superiorità della razza bianca, solo l'idea gli mette l'orticaria.

Vi sono splendide ricerche genetiche (quelle condotte da Luigi Luca Cavalli-Sforza, ad esempio) che mostrano come l'uomo moderno abbia avuto origine in Africa. Come ci sono riusciti?
Nelle nostre cellule c'è una membrana che isola un filamento di materiale genetico che si può seguire benissimo nel corso dell'evoluzione. Queste piccole unità si chiamano mitocondri e sono ereditate solo dalla madre. Una donna che ha solo figli maschi non può trasmettere la sua eredità mitocondriale ed essa viene perduta. Insomma come una sorta di cognome che viaggia da madre in figlia. Analizzando i mitocondri è stato possibile rintracciare la donna dalla quale tutti discendiamo. Una sorta di Eva (anche se non è esatto perché essa, a sua volta, avrà avuto genitori). Questa prima donna, questa nonna comune, è vissuta in Africa centinaia di migliaia di anni fa.
In effetti le nostre progenitrici erano poche donne nere. Evidentemente l'umanità passò un momentaccio. Eravamo quasi estinti poi... (Cioè, quando si dice che siamo tutti fratelli è perché siamo una razza incestuosa.)

Questi nostri progenitori di neri, giunti in Europa, si sono sbiancati, in America arrossati, in oriente ingialliti. Il colore nero della pelle, infatti, protegge dalle scottature coloro che vivono vicino all'equatore. Ma più si sale verso nord più occorrono abiti per coprirsi dal freddo. Il sole 6 meno forte e raggiunge soltanto poche zone del corpo. Ma il sole è fondamentale, le sue radiazioni consentono la produzione di vitamina D che rinforza le ossa. Così le parti scoperte dovevano essere poco protette dal sole e in tal modo garantire la produzione di vitamina necessaria anche alle altre parti del corpo.
Più l'uomo andava a nord più la sua pelle doveva modificarsi. A causa delle differenze di clima anche la faccia e il corpo dovevano modificarsi. I mongolici hanno sviluppato alcuni caratteri somatici per reagire al freddo. Il naso è diventato più piccolo per permettere all'aria di arrivare ai polmoni più lentamente, gli occhi sono diventati più stretti per contrastare il riverbero della neve e, per evitare il congelamento, le palpebre sono diventati dei veri cuscinetti di grasso protettivi.

Ecco: scoprire che i nostri antenati erano tutti neri dovrebbe indurre al suicidio tutti i razzisti. Ma abbiamo poche speranze che lo facciano veramente. Questi nostri progenitori dopo essersi evoluti in Africa gli umani si diffusero in Asia e si modificarono per far fronte al freddo. Noi europei deriviamo da questi asiatici ma siamo il frutto di successive unioni con nuove ondate di africani (alla faccia della razza pura). Infatti non abbiamo gli occhi piccolissimi come i mongolici e anche lo strato di grasso superficiale, rispetto a loro, è ridotto.

Così, come ogni povero Cristo, anche il più nobile tra i nobili, orgoglioso e fiero del suo blasone, se andasse abbastanza indietro nel suo pomposo albero genealogico arriverebbe a trovare solo avi color dell'ebano e si troverebbe davanti a due possibilità: o farla finita con i pregiudizi di razza o tenere la verità nascosta.
Neanche a dirlo si è continuato a scegliere la seconda. Nessuno si è sognato di dire a Hitler la verità: i tuoi antenati erano neri come la pece, fattene una ragione.
I primi colonizzatori non volevano crederci. Partivano da un presupposto puerile: se un bianco al sole si scurisce e un nero al freddo resta tutto marrone la razza originaria, quella che non muta, deve essere quella bianca.

Per di più studi linguistici sull'Africa dimostrano che le lingue africane derivano tutte da un'unica lingua sviluppatasi nell'Età della Pietra e tale lingua d'origine, che ci permette ora di andare all'università e tenere comizi, ebbe origine in Africa.
Non solo il linguaggio vede i suoi natali nel continente nero: tutte le prime forme di tecnologia sono nate in Africa. Il coltello, l'ascia, il punteruolo, la concia delle pelli, la tessitura, la ceramica, la cucina, la medicina, la matematica, l'agricoltura.


Homepage JacopoFo.it Libera Università di Alcatraz vai in testa alla pagina