FATTURE,
TAROCCHI E MALOCCHI
Continua
da pag.1
MAGIA
ALTA
MAGIA BASSA (o di bottega)
MAGIA ISTINTIVA
E TRUCCHI DA BARACCONE
Spesso
anche le persone più sospettose si lasciano abbindolare dalla
magia bassa e persino da semplici trucchi. Sedie che danzano, voci,
rumori, apparizioni e sparizioni, previsioni folgoranti, letture
del pensiero, dialoghi coi morti... C'è in ognuno di noi
un forte desiderio nascosto che ci spinge a credere nei prodigi,
nei maghi, nei santoni.
Vediamo un prestigiatore, in televisione, che fa volare una fanciulla
e sappiamo che è un trucco. Ma quando quel numero avviene
davanti a noi tra i quattro muri di una casa, con la giusta atmosfera
di sacralità, siamo tentati di credere di essere testimoni
di un prodigio. Sete di protagonismo, desiderio di avventura, bisogno
di affidarsi a qualcuno veramente superiore... queste sono le leve
psicologiche usate dai maestri spirituali fin dall'antichità.
Al contrario abbiamo difficoltà a credere che l'alta magia,
la vera magia, sia un'esperienza quotidiana.
Noi viviamo in un mondo nel quale i prodigi si compiono sotto i
nostri occhi, eppure non riusciamo a vederli. Il fatto che siamo
vivi è una cosa magica! Forse proprio per questo la magia
bassa ci attira così tanto. Sentiamo la forza di queste energie
ma non ne riconosciamo l'azione. Confondiamo la magia con i giochi
di prestigio.
Tutti i testi sacri parlano di questo fenomeno. Ed è proprio
nella tradizione degli iniziati il compiere finti prodigi per attrarre
i novizi col miraggio dei superpoteri cabalistici. Il novizio, attraverso
gli studi e le prove di valore percorre la lunga strada che lo porterà
a riconoscere i trucchi del maestro e la grande magia che lo circonda
nelle cose più semplici.
Tutto
nella nostra vita è magia. Il destino, il caso, la fortuna
sono solo parole che nascondono l'opera costante della magia. La
magia che noi operiamo con ogni gesto crea concatenazioni inspiegabili
di cause, effetti, risonanze, sinergie, complementarietà,
logoramenti, contrapposizioni. Ogni incontro, ogni desiderio, ogni
impulso, ogni percorso, ogni sogno sono il frutto del rito che li
ha evocati. In ogni istante creiamo un incantesimo sul nostro futuro
e raccogliamo il frutto delle formule magiche e dei mantra che abbiamo
recitato.
Facciamo un esempio: mi alzo la mattina, mi lavo i denti con cura
o senza pensarci, mi metto questi calzoni o questi altri, esco per
strada guardo quel bambino oppure non lo noto neanche, faccio colazione
mi piace, mi ricordo che devo telefonare a un amico, parlo con lui,
ci diamo appuntamento per la sera al cinema, ci vado conosco una
ragazza, mi innamoro.
Nella cultura corrente non c'è nesso tra questi fatti, al
massimo l'appuntamento con l'amico può essere riconosciuto
come evento scatenante.... ma tanto se il destino deve arrivare,
arriva. Invece no, siamo noi che, almeno in buona parte, indirizziamo
il destino. Non si tratta tanto di fare questo o quello ma di come,
fino a che profondità, si vive, si assapora l'esistenza.
I fatti della vita sono tutti strettissimamente concatenati, inseparabili.
Determinano dove siamo, cosa facciamo, qual è il nostro livello
di lucidità e di attenzione. L'idea aristotelica della univocità
del rapporto tra causa ed effetto è utile se devo risolvere
un problema tecnico, circoscritto ma diventa una lama spuntata se
voglio costruirmi un'idea dell'insieme delle relazioni tra fatti,
persone ed emozioni (per telefonare devo comporre il numero sulla
tastiera; ma perché telefono?).
La razionalità non può da sola indicarci cosa dobbiamo
fare nella vita. Le nostre scelte hanno bisogno di seguire spesso
strade tortuose, contraddittorie, imprevedibili. Solo affidandoci
all'intuito, alla propria vocazione, alla voce interiore del nostro
desiderio e del nostro impulso più intimo, possiamo trovare
quel percorso che ci porterà alla consapevolezza di noi stessi,
a sperimentare le nostre possibilità, a mitigare i nostri
impeti autodistruttivi.
La
vita è un'avventura che può essere vissuta appieno
solo seguendo la magia della vita. Questa è la magia. Questa
magia la incontrate ovunque ed è sempre prodigiosa. A volte
in modo sottile a volte in maniera spettacolare. Il grande mago
sa che tanto più il gioco è sottile e poco appariscente
tanto più è forte.
Esempio: Dario telefona alla sua fidanzata, è occupato. Telefona
al suo amico, è occupato. È certo che i due si stanno
parlando. Richiama l'amico, la madre gli dice che è appena
uscito. Dario sa che si è dato appuntamento con la sua ragazza.
In effetti è così. La sera si incontra con lei e si
lasciano. A chi non sono capitati simili episodi di intuizione,
lettura di presagi, precognizione, telepatia o quant'altro? Chi
non ha mai ricavato da un presagio la conoscenza dell'andamento
della serata? Questa è la magia istintiva, la più
semplice e la più vistosa. I suoi poteri sono però
casuali, episodici, instabili, i risultati sono inattendibili e
a volte rovinosamente sbagliati.
L'abilità del saggio è quella di affinare la sensibilità,
aumentare la capacità di percepire odori, sapori, colori,
vibrazioni, emozioni, sensazioni. Tenere la mente fluida e disponibile,
sgombra da idee fisse e paranoie. Così tutta la nostra giornata
diventa una continua contemplazione di casualità, analogie,
nessi, richiami, nostalgie, particolari evidenti, ombre nascoste,
suoni. Così si impara via via a riconoscere che la vita agisce
costantemente su di noi con la sua magia, continuamente la Cabala
universale si rivolge a noi e ci suggerisce il meglio, ci sprona,
ci critica, ci sorregge e ci ama.
Il tutto, l'universo che indissolubilmente ci circonda, ci guida,
ci protegge e in ogni istante, in ogni raggio di luce ci mostra
la propria santità, la propria grandezza e la propria ironia.
Questo è il grande miracolo che sfugge ai medium di mestiere
e agli assicuratori.
Non
cercate il santo che cammina sull'acqua... guardate la fanciulla
vestita di rosso che scende dal tram. Il miracolo, l'insondabile,
il mistero, l'oracolo... tutto è lì apposta per chi
abbia occhi per guardare, dita per toccare, naso per odorare, orecchie
per sentire, bocca per assaporare e un'anima per vivere le emozioni.
Ma a volte, nella vita, siamo ciechi. Si interrompe quel filo di
dialogo con noi stessi, coi colori dei tramonti e gli angoli della
foresta. Non riusciamo più a vedere i miracoli. La magia
ci sfugge, non vediamo il prodigio che ci sta davanti. Regrediamo.
Come tori infuriati, lanciati dietro il drappo rosso del successo,
del possesso, della vendetta che il diavolo ci agita davanti.
Allora serve la magia. La buona onesta magia bianca, non i trucchi,
ma la vera magia bassa che, come un gong che vibra, ti stupisce.
Ecco che un mazzo di carte, un rito di purificazione, la rottura
di un malocchio possono diventare un gioco che ti salva l'anima.
Possono con la loro fascinazione riportarti a porti la domanda fondamentale:
cosa voglio fare della mia vita?
Ma state attenti. La magia bassa è un gioco molto pericoloso.
Se vi dimenticate che è solo un mezzo per capire sé
stessi e il miracolo dell'universo allora rischiate di cadere nel
baratro: di perdere il contatto con il morbido fluire della vita.
Vi potreste trovare in una valle di demoni, intenti a contendere
il vostro potere con draghi e dannati.
Perché, ricordatevi, anche la magia bassa ha un potere. Molto
più forte e concreto di quanto possiate credere. Se lo sperimentate
esso vi appagherà al di là di ogni vostra possibilità
di credere. Se ci cascate sarete come il giocatore che gioca una
volta e, per magia, vince. Poi però continua a giocare e
perde. E non può smettere di giocare e di perdere perché
ha assaporato il miracolo di vincere e vuole riviverlo.
Appena potete, lasciate perdere i miracoli della magia bassa. E
comunque prendeteli sempre con le molle. Se vi tocca la grande vincita
sorridete, date la colpa al caso, al gioco, al Grande Burlone, incassate
e non riprovateci più. È il diavolo che vi tenta,
come tentò Gesù nel deserto. Gesù era il figlio
di Dio e poteva anche rifiutare tutto... voi, se proprio vi capitano
2 miliardi in tasca, potete anche provare a prenderli, ma attenti,
è sempre denaro del demonio.
Finché vi resterà in tasca vi ripeterà: "Tu
sei superiore, tu puoi avere il mondo ai tuoi piedi, tu puoi tutto".
Voi non dovete credergli. Dovete continuare a vedere che è
tutto merito della vita. È l'universo che è grandioso
e vi ama. Noi non abbiamo meriti, solo debiti per tutte le nostre
fortune. Ringraziate Dio e tirate diritto. State correndo sulla
lama di un rasoio!
P.S.: Come corollario a questo capitolo consigliamo la visione del
film "Vendesi miracolo" con Steve Martin. Veramente grande, mostra
il fragile confine tra truffa, magia istintiva, magia di bottega
e alta magia.
|