DIO
C'È E VI SALUTA TUTTI
Segue
da pag.1
I
BAMBINI PICCOLI
SONO UNA SINFONIA
DI RUTTI E DIARREE
Quando
nasciamo siamo un po' bestie. Abbiamo le idee confuse e ci interessano
solo le tette della mamma. Per questo ci chiamano «mammiferi».
Non capiamo un granché di politica, economia
e arte. Al massimo ci attirano le cose rotonde. Tipo che ci piace
il football perché la palla ci ricorda le tette. Quelli che
hanno la mamma con il seno piccolo preferiscono il tennis.
Ma non c'è niente di sessuale in questo. è che da
neonati pensavamo solo al cibo. Se il latte materno ce lo avessero
dato in scatola saremmo andati pazzi per il cubismo.
Voglio dire che il neonato non ha esperienza, per imparare tocca,
annusa, assaggia. Impieghiamo un mucchio di tempo per identificare
quello che ci circonda. La cacca ad esempio. Finché non ce
la spalmiamo in testa non riusciamo a capire cosa sia esattamente.
Poi, una volta scoperto il potere olfattivo di questo nostro prodotto
autonomo, ululiamo felici.
Qualcuno di voi starà dicendo tra sé e sé:
«Questo è pazzo. Io non ho mai fatto simili porcherie!
Ma come si permette?!?». Sì, è vero, chiedo
scusa, ho esagerato. Non tutte le persone si sono smerdazzate il
cuoio capelluto. Ad esempio sapete chi non l'ha fatto? I calvi!
Ma, cari calvi, adesso è inutile che corriate a immergere
il cranio nel vasino da notte. Ormai è tardi. Certe schifezze,
o si fanno in tenera età, o niente.
Insomma, il bambino deve spalmarsi un sacco di cose addosso, leccarle,
toccarle, buttarle per terra, romperle, annusarle per potere, finalmente,
identificarle e capire cosa sono. Solo così riesce a diventare
un adulto.
Il problema nasce quando ti accorgi che, nonostante tu sia capacissimo
di acquistare panini al salame colorato artificialmente (infilando
monetine nei distributori automatici senza fratturarti neppure un
dito principale), non riesci però a essere felice come quelli
che vivono nella pubblicità dei deodoranti orali.
Le mie capacità manuali e i miei modi così splendidamente
urbani, non mi garantiscono assolutamente che la donna dei miei
sogni, dopo avermi giurato amore cosmico, si astenga dal grufolare
in mia presenza, durante il ballo aziendale della mia ditta, con
il responsabile della calibratura dei peni di plastica (lavoro in
un'impresa che produce vibratori).
Ecco perché mi chiedo se la mia mamma non si sia dimenticata
di dirmi qualche cosa. Insomma la domanda è: posso migliorare
il mio stile di vita?
Oltre a riuscire a distinguere una saponetta neutra
e ipoallergica da una saponetta di acido cloridrico condensato (evitando
così di vaporizzarmi i genitali nel vano tentativo di profumare
la mia sessualità), posso anche sperare di imparare a distinguere
un innocuo serial killer da un temibile rappresentante di assicurazioni
sulla vita che ha venduto la sua anima a un'azienda multinazionale
organizzata secondo un sistema di incentivi piramidali a cascata,
multilevel, che provoca ai venditori a cottimo stati allucinatori
e alti livelli di identificazione emotiva con l'azienda? Cioè,
tutte le sfighe che mi capitano addosso, sono una tortura inevitabile,
oppure faccio qualche cazzata che ha l'effetto di calamitare sempre
nuove sfighe?
In altre parole,
il processo di formazione dei livelli elementari della mente che
è stato propinato a te, povera creatura, è assolutamente
incompleto e carente. Sei come un'auto che di serie non c'ha lo
stereo, l'aria condizionata, i sedili e i finestrini (né
automatici, né a manovella, i vetri sono murati e anche le
portiere sono cementate, puoi entrare solo strisciando dentro dal
ventilatore).
Come
si fa a buttare una creatura vivente, dolce e indifesa come te,
nella fogna dell'esistenza industrializzata con addosso soltanto
un capo di vestiario mistolana comprato ai grandi magazzini?
E la
sfiga è che non te la cavi meglio con un Armani quando la
vita impugna una mazza di ferro e inizia a smannaiarti sul culo.
Sono dolori! Magari sono dolori eleganti. Ma l'anestesia totale
è meglio.
***
Ma
non stiamo qui a piangere sul latte versato.
Quando siamo nati ci hanno dato un programma operativo per il
nostro computer cerebrale. Questo programma non funziona.
È pieno di virus cannibali che ti divorano l'anima e ti costringono
a fare la coda al McDonald's per comprare quel cibo sintetico che
ingrassa, devasta i visceri e rende l'odore delle ascelle qualche
cosa di percepibile con gli occhi.
Perché lo fai? Non lo sai? O.K. Se non lo sai fa niente.
Non è un problema!
C'è modo di barattare il tuo vecchio programma mentale cerebroleso
con un super SWPZ 300 a pistoni rosa che contiene dentro dei bit
tutti cip e ciop che danzano da un file a un pixel leggiadri, felici
come le norvegesi d'estate.
Ottenere questo mirabolante cambiamento di punto di vista è
pił facile che centrare con una pannocchia un'alveare pieno di api
assassine di tre metri. E soprattutto è meno doloroso. Come
si fa? Lo saprai nei prossimi capitoli.
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