Lo
scopo di questo libro è raccontarvi una cosa talmente elementare
che sfugge alla rozzezza del cervello.
Se
però non ti accorgi di questo fatto rischi che la vita ti
diventa come il cioccolato al latte Polka. Costosa e indigesta.
Rendersi conto che il tuo cervello è vittima di un'illusione
ottica e che non guardi, non vedi, non ascolti né il mondo
intorno a te né il tuo corpo, né le tue emozioni è
di vitale importanza.
Cosa resta della vita se non ti ascolti vivere?
QUI
ORA!
(Chi ha scorreggiato?)
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Soltanto
davanti a fatti che ti stupiscono riacquisti il senso del tempo,
ascolti il presente. Sennò fluttui tra passato e futuro
che, come dice Sauro Tronconi, non esistono anche se la psicanalisi
non parla d'altro.
La mia domanda è: dov'ero con la testa quel giorno di
aprile che mentre stavo in treno ho tentato di aprire una mandorla
con un coltello e invece mi sono aperto un dito? |
Questo
libro serve per evitare inutili ferite da arma da taglio e altre
superflue lacerazioni sanguinanti.
(Spero che la Croce Rossa Internazionale ne compri
un milione di copie).
PERCEZIONI
SOTTILI
(Ho gli alluci in calore)
Hai
il latte alle ginocchia, i fremiti alle cosce, il nodo alla
gola, i gattini nello stomaco, ti urlano i tendini delle spalle,
ti viene il sangue agli occhi, hai la testa che rumina, ti
prudono le mani?
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Sono
tutte sensazioni dovute alle emozioni. È il cervello inconscio
che ci parla. Condivide emozioni e ti dà i suoi consigli.
Ti
suggerisce che c'è o non c'è feeling, una buona vibrazione,
con qualcuno o in qualche situazione.
Ci sono un mucchio di queste sensazioni interiori. Ce ne sono anche
di estremamente sottili e rapide che sembrano quasi impercepibili.
Ma sono vere. Sono a un livello più basso di volume audio,
ma sono comunque intense. Il semplice ascoltare questa modulazione
di frequenza ci fa entrare in una dimensione percettiva amplificata.
Senza filtri sensoriali, senza corazze.
Insomma, ti togli i tappi dalle orecchie. E finalmente ti
accorgi che il tuo partner non ti sta sussurrando parole d'amore.
Ti sta insultando con un megafono e intanto demolisce il tuo miniappartamento
con il martello pneumatico.
Avvertenza
Questo
libro contiene una certa dose di trivialità. Si parla di
vari tipi di secrezioni corporee, miasmi organici, più o
meno sonori, e regioni anatomiche sconvenienti.
Non è un libro adatto agli stomaci più delicati. Parlare
di deiezioni e altri muchi è però indispensabile visto
che la pubblicità ha distrutto le parole... la sacralità
della parola amore, lo stupore che potrebbe destare, evapora quando
sento ripetermi milioni di volte che la mia auto ama i pneumatici
Firestone. Come diceva Jerry Rubin:
«SOLO LA TRIVIALITÀ
È STATA RISPARMIATA DALLA TELEVISIONE».
Quindi si tratta
di uno strumento indispensabile. Se si vuol comunicare qualche cosa
che vada al di là degli automatismi mentali bisogna trovare
un linguaggio che non sia stato ancora consumato, che abbia ancora
una carica, una potenzialità emotiva.
D'altra
parte, se Dio, nella sua immensa saggezza, ha fatto persino gli
elefanti, che più che fare la cacca hanno delle frane anali,
vuol dire che anche gli escrementi hanno un loro scopo nel piano
divino. Uno scopo grande. Tanto che all'inizio Dio creò i
dinosauri che facevano degli stronzi della misura delle colonne
del Partenone. Poi s'è reso conto che aveva esagerato.
E non ha creato Dio anche gli uccelli? Che volano leggiadri nel
cielo all'unico scopo di rendere possibile il cagare su posti altrimenti
irragiungibili (la tua testa, ad esempio).
Non
staresti mai lì fermo a farti defecare sul cranio da una
giraffa.
Invece i piccioni ti beccano sempre.
PERCHÈ
NON SENTI
LA PUZZA DELLE TUE ASCELLE?
I problemi di comunicazione e di percezione sono
all'origine del mal di vivere, del giramento di palle e delle gastriti
flautulente
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Il
tema è: la ricerca delle cause della sofferenza. Ovvero:
perché non puoi amarmi a causa delle mie ascelle? Lo
sai che non posso vivere senza di te... Lavarmele? Perché
dovrei lavarmele? Le ho già lavate e deodorate. Me lo
ricordo benissimo.È successo il giorno stesso che il
primo uomo ha messo piede sulla Luna. Non sono cose che si dimenticano.
Ovvero: le mie ascelle puzzano? Ne sei proprio sicura?
Non potrebbero invece essere le tue?
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Ovvero:
come si può stabilire che un'ascella puzza? È arduo.
È una tua opinione personale. Tu pensi che la mia ascella
puzzi. Ma non ti chiedi se puzza più o meno dei tuoi piedi,
occhennesò, del culo di un babbuino armeno. E ti faccio solo
due esempiŠ ma ti potrei parlare di puzze anche più terribili.
Insomma, non c'è modo di stabilire se le mie ascelle puzzano.
Al massimo
puoi constatare che lo strato di acari e batteri che abita le mie
pelurie ascellari ha raggiunto i cinque millimetri: osservando questo
strato con una lente, vi si intravedono microscopici palazzi a sei
piani, autostrade, linee telefoniche e cattedrali. Ma io posso controbattere
che la costruzione di manufatti è un segno di intelligenza,
non di sporcizia. Il fatto poi che le popolazioni batteriche che
mi popolano mi chiamino «Dio», dimostra la loro sensibilità
spirituale.
Ovvero: c'è un tale casino concettuale in tema di ascelle
che non c'è da stupirsi se l'umanità soffre. Se vuoi
essere felice ti sarà utile imparare a distinguere il deodorante
dalla pasta d'acciughe. E anche l'Attak dal dentifricio.
Segue
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