(Dall'Introduzione)
Vittorio
Zucconi da La Repubblica del 12 settembre commenta:
"Crolla la Torre sud per prima e qualcuno grida alla bomba
atomica, perché si alza una nube di polvere a forma di fungo.
Crolla dieci minuti dopo la Torre nord e la polvere inghiotte la
città dei sogni e di Woody Allen, dei soldi e della Statua
della libertà in una nebbia che alla sera ancora coprirà
downtown, il parco sulla punta, midtown fino al Central Park, le
boutique dei ricchi, i marciapiedi dei barboni, la storia di una
città metafora del mondo che paga oggi per l'odio del mondo.
Ci sono normalmente dieci mila persone in ciascuna delle due torri,
venti mila in tutto. Il World Trade Center è una piccola
città con un codice postale a parte. Oggi non esiste più."
Capitolo
primo
(estratto)
Cosa
è successo? Per la prima volta sono stati bombardati gli
Stati Uniti d'America.
Per la prima volta in 3 attentati sono morte più di 6 mila
e 500 persone sotto gli occhi inorriditi di miliardi di telespettatori
che hanno vissuto in diretta lo strazio ignobile delle vittime e
sentito le loro voci che urlavano disperate nei cellulari.
Per la prima volta un pugno di grandi speculatori finanziari ha
guadagnato miliardi di dollari in un solo giorno usando la morte
come strumento per influenzare i mercati.
Per la prima volta una ventina di terroristi armati di taglierini
hanno messo in ginocchio la prima potenza atomica del mondo. E i
servizi segreti dell'Occidente hanno dimostrato di essere la categoria
professionale più incapace del pianeta.
La
storia dell'umanità ha passato una porta che mai avremmo
voluto varcare. Mai come oggi la sopravvivenza stessa dell'umanità
è a rischio.
Capitolo
Secondo
(Estratto)
Come
la felicità anche la libertà è indivisibile.
Tiziano Terzani, al termine di un'analisi dettagliata e profonda
dei meccanismi che hanno innescato il terrorismo, propone una soluzione.
Una soluzione da uomo che ha vissuto decine di anni tra coloro che
da perdere non hanno più nulla. Dice Terzani nell'articolo
apparso su Corriere della Sera del 16 settembre:
"Più che rimuovere i terroristi e chi li ha appoggiati
(forse ci sorprenderà sapere quanti personaggi, alcuni anche
insospettabili, sono coinvolti), sarebbe più saggio rimuovere
le ragioni che spingono tanta gente, soprattutto fra i giovani,
nelle file della jihad e fanno loro apparire come una missione il
compito di uccidersi e di uccidere. Se noi davvero crediamo nella
santità della vita, dobbiamo accettare la santità
di tutte le vite. O siamo invece pronti ad accettare le centinaia,
le migliaia di morti, anche quelli civili e disarmati, che saranno
vittime della nostra rappresaglia? Basterà alle nostre coscienze
che quei morti ci vengano presentati, nel gergo da pubbliche relazioni
dei militari americani, come danni collaterali? Dipende da quel
che noi faremo, da come reagiremo a questa orribile provocazione,
da come vedremo la nostra storia di ora nella scala della storia
dell'umanità, il tipo di futuro che ci aspetta. "
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